Caro Seneca, il tempo
della vita ci è donato
prima – gratis e per amore
di un dio svanito, prodigo
e cieco – in sonanti
zecchini, perché ognuno
di noi ne faccia poi
come peggio vuole
e scientificamente
gli usi più cretini.
Posted in attualità dell' antico, epigrammata, leviora, tagged natura umana, poesia, Seneca, tempo on 21 aprile 2014| 1 Comment »
Caro Seneca, il tempo
della vita ci è donato
prima – gratis e per amore
di un dio svanito, prodigo
e cieco – in sonanti
zecchini, perché ognuno
di noi ne faccia poi
come peggio vuole
e scientificamente
gli usi più cretini.
Posted in attualità dell' antico, versiculi, www.larecherche.it, tagged mito greco, poesia, Sfinge, Tiresia on 16 aprile 2014| Leave a Comment »
Sfinge abbarbicata, artigli d’edera
sul cranio che sovrasta la nostra
città dalle sette porte – oh se
sette rimanessero, aperte
bocche – non murate
soglie di tomba – al bacio
mite dei venti dai quattro punti
cardinali, profumati di polline, ebbri
di primavera! E un profeta
da Corinto giungesse a sbugiardarti
gola incantatrice! – No, niente inutili
auspici! Un profeta d’oggi è domani
triste tiranno. Meglio che noi, stretti
in social catena, ricchi ciascuno della
propria bisaccia di lupini, degli stracci
sparsi della nostra dignità e di un roso
bastone da viaggio armiamo
di un plurivoco unisono coro
un tirso affilato, squillante di baccanti
a mozzare d’un colpo l’enigma
che per le spire del mostro
rampicante sibila
nel cielo di Tebe.
Posted in attualità dell' antico, de miseranda re publica, tagged Esiodo, liberismo, Opere e giorni on 15 aprile 2014| Leave a Comment »
Esiodo, sempre lui, è vissuto quasi tremila anni fa, eppure contiene riflessioni di incredibile attualità. Per esempio, quando dice che
tale è la legge che agli uomini impose il figlio di Cronos:
ai pesci, alle fiere e agli uccelli alati
di mangiarsi fra loro, perché fra loro giustizia non c’è;
ma agli uomini diede giustizia che è molto migliore.
[Erga, 276ss.]
mi sembra che egli opponga a tutti i vocianti profeti del liberismo d’oggigiorno – quelli che pensano che la civiltà umana si realizzi regredendo sic et simpliciter alla sua vorace, predatoria e incontrollata animalità – una obiezione insuperabile e non sospetta (vista la remota e rozza società contadina in cui Esiodo è vissuto) di pericolose infezioni ideologiche stataliste o, peggio ancora, socialiste, del secolo scorso.
Lui che, d’altra parte (sempre ne Le opere e i giorni), è un genuino assertore della competizione virtuosa, quella che
anche chi è pigro risveglia al lavoro;
perché se uno non lavora e guarda un altro che,
ricco, si sforza di arare e piantare, e di far prosperare la casa,
è allora che il vicino invidia il vicino, che si adopera
per arricchire; e buona è questa contesa per gli uomini;
e il vasaio è emulo del vasaio, e il fabbro del fabbro
[Erga, 20ss.]
Ma non si sogna minimamente di separarla – questa competizione – dalla Dike, anzi reclama che essa sia sottoposta al controllo delle giuste regole e delle giuste sentenze, cioè alla legge dell’ equità. Non a quella della giungla.
Posted in ars docendi et educandi, de miseranda re publica, segnalazioni, tagged Fornero, pensioni, scuola, sottoscrizione, Spicola on 9 aprile 2014| 2 Comments »
C’è chi, come la ex ministra Fornero, crede che rubare anni di vita a persone ormai anziane sia meno grave che sottrarre loro soldi. Così ha pensato un paio d’anni fa, in combutta coi partiti che sostenevano il suo governo, di condannare persone come chi scrive, con ormai 40 anni di lavoro e di contributi, ad altri 3, 4, 5 anni di lavoro in più, senza alcuna contropartita. Tutto ciò per spostare soldi dalle pensioni alle banche, ai politici, ai soliti privilegiati. Tutto ciò mentre giovani meritevoli bussano inutilmente alle porte del mondo del lavoro. Mentre in cattedra, a insegnare a 15enni, sono costrette a sedere persone che hanno 50 anni più di loro. Praticamente i loro nonni.
Questi ultimi, i pensionandi della mia generazione (quelli nati negli anni ‘50) sono per altro quelli che hanno sostenuto di più il peso della cosiddetta austerità, pagando – letteralmente- nella loro carne e nel loro sangue il contributo più concreto e più consistente al ‘risanamento’ delle casse dello stato dissestate da altri.
Perciò aderisco e invito ad aderire alla raccolta di firme della collega Mila Spicola perché sia introdotto nel mondo della scuola un sistema di pensionamento flessibile, più equo e meno brutale di quello in vigore. Un piccolo tentativo, forse inutile, ma necessario.
Chi vorrà sottoscrivere potrà farlo a questo indirizzo web:
https://www.change.org/it/petizioni/matteo-renzi-prepensioniamo-i-docenti-oltre-i-60-anni
Posted in ars docendi et educandi, attualità dell' antico, pensieri, tagged educazione, Esiodo, mondo antico, scuola, società on 7 aprile 2014| Leave a Comment »
Nel mito delle età degli Erga, Esiodo dice – a proposito della stirpe dell’età argentea- che essa non era rispetto alla precedente stirpe dell’oro
né per l’aspetto simile né per la mente,
ché per cent’anni il fanciullo presso la madre sua saggia
veniva allevato, giocoso e stolto, dentro la casa…
Fanciullaggine e immaturità degli individui non arriveranno forse oggigiorno a toccare la vecchiaia, come nel mito esiodeo. Ma è indubbio che la società del piacere e della deresponsabilizzazione (accentuata, da noi, dal mammismo cronico) protrae oltremisura in molti adolescenti dell’ultima generazione un habitus psicologico (soprattutto nella sua componente etico – comportamentale) infantile. Ma l’orologio ormonale non si accorge, ovviamente, di questo ritardo e compie puntuale il suo giro. Qui sta il busillis: nella terra di mezzo dove oramai infanzia e pubertà, anziché darsi il cambio, troppo a lungo si sovrappongono e si abbracciano; e stentano a svilupparsi e a separarsi tempestivamente l’una dall’ altra, come una volta accadeva.