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Archive for agosto 2012

SULLA (META)LETTERATURA

La letteratura non esisterebbe se non esistesse il mondo.

Il mondo invece esisterebbe anche senza la letteratura.

Perciò non amo la letteratura che parla e si nutre troppo di se stessa.

Come se fosse essa stessa il mondo e non piuttosto la sua fata morgana.

La meta-letteratura in tutte le sue sofisticate forme è roba per oziosi accademici e per estenuati esteti.

La letteratura autentica è un albero che sparge l’odore delle sue chiome al vento, ma abbarbica ferocemente le sue radici nelle viscere della terra.

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FILOSOFI E POTERE

 

I filosofi non sono arrivati né arriveranno mai al potere.

Per fortuna.

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SULL’ AMICIZIA (tre riflessioni)

Se siamo troppo amici della verità dovremo purtroppo, prima o poi, rinunciare all’amicizia degli esseri umani. Il guaio è che di amici in carne ed ossa, con tutti i loro difetti, non potremo alla lunga fare a meno. Invece, della inumana amicizia della verità – del suo fascino muto, gelido ed astratto – dopo un po’ non sapremo che farcene.

È naturale ma paradossale che generalmente le persone che più troviamo antipatiche e sgradevoli siano quelle che più di altre – a ben pensarci – ci sarebbero utili: quelle cioè che più di altre ci pongono impietosamente di fronte ad uno specchio. 

È davvero difficile che possa esistere amicizia profonda e disinteressata tra un uomo e una donna senza che, prima o poi – e finché, ovviamente, legge di natura lo consenta –, si insinui tra loro, sotto le più inaspettate metamorfosi, il dèmone di eros.

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PORTA A PORTA

Pienezza ciclica del tempo, virtù

lustrale di giorni che tornano puntuali

a prescriverci liturgiche catarsi – organico

plastica lattine vetro organico

ancora – a governare in cerchio

l’ordinato purgatorio delle (dalle?) nostre

solide liquide centrifughe

immondizie quotidiane.

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Credere che il nostro agire produca sempre, automaticamente e matematicamente, un risultato conseguente alle nostre intenzioni è una imperdonabile e pericolosa hybris – il segno inequivocabile di una presunzione di ‘divina’ e deterministica infallibilità di cui molta cultura moderna, nonostante il suo sbandierato laicismo, soffre non poco.

Troppe in effetti sono le variabili, interne ed esterne a noi, che interferiscono nella produzione di quel risultato senza che noi possiamo né prevederle né controllarle.

Ciò che aveva già intuito e rappresentato magistralmente (2500 anni fa) Sofocle nel personaggio di Deianira delle Trachinie.

[Questa riflessione vale particolarmente –  ancora una volta – per le cosiddette ‘scienze dell’educazione’, a proposito delle quali vd. il precedente post Uomini e lavatrici.]

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