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Archive for ottobre 2022

Ogni governo partorisce e battezza ministeri a suo capriccio. Ovvero a propria immagine e somiglianza. Però non mi è del tutto chiaro perché Istruzione sia adesso gemellata con Merito. Merito di chi e per che cosa? Degli studenti per il proprio talento e/o la propria applicazione allo studio? Pleonastica sottolineatura, nel caso: per quanto a manica slabbrata e con inflazione numerica galoppante, infatti, bene o male la distinzione tra geni, bravi e mediocri la nostra scuola la registra ancora. Merito dei prof per aver superato il concorso a pieni voti? O per essersi aggiornati alle ultime astruserie buro-pedagogiche? O per essersi accollati con fervore tutte le corvée logistico-promozionali della scuola autonoma? Mistero, al momento fitto, tenebroso. Si vedrà. Mi è chiaro invece che Merito sarebbe andato perfettamente a braccetto con un altro ministero: quello dell’Università. Messo lì accanto sarebbe stato un bel proposito e un bell’impegno per il nascente governo: un bel merito davvero, se promessa ed impegno fossero stati poi mantenuti… Ecco perché l’operazione non mi convince. Non solo perché è stato ratificato a parole un matrimonio che era già una, per quanto logora e sgangherata, unione di fatto, ma soprattutto perché non è stato nemmeno annunciato quell’altro matrimonio che da troppo tempo s’avrebbe da fare (meglio: da consumare): quello tra la nostra accademia e il merito, da sempre sposi promessi e mancati. Temo bisognerà aspettare ancora, per chissà quanti governi, fino alla ricostituzione completa dei ghiacci dell’artico e della foresta amazzonica…

Due giorni fa alla tv si parla di scuola in un salotto librario radical chic. Ospiti due insegnanti, entrambi – rigorosamente! – della stessa identica parrocchia pedagogica ed entrambi del genere “abbastanza famoso”. Perché se non è anche giornalista o scrittore o cantautore di una certa fama il comune prof non ha diritto di parola nei media di casa nostra. Entrambi (ma uno dei due soprattutto) le sparano grosse, forti della mancanza di contraddittorio, a parte un paio di timide obiezioni che l’intervistatore muove per dovere di ruolo. Sento dire dai due che la scuola di adesso va cambiata perché è troppo selettiva (?), perché è classista (!), perché è nozionistica (?!), perché è cattedratica e frontale (sob!), perché non esce dalle aule (wow…), perché i prof non seguono i dettami della pedagogia più aggiornata ma si incaponiscono a insegnare le proprie materie (sig!)…. E penso: in quale scuola insegnano mai questi due? E contro quale scuola mai si stanno scagliando?  Forse vivono ancora negli anni cinquanta e sono atterrati in tv con la macchina del tempo! Forse sono ologrammi o animazioni della propaganda ministeriale. Forse sono figure della realtà aumentata e rovesciata, e io mi trovo già nel futuro metaverso di raistoria…

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Venerdì 14 Ottobre 2022, alle 21,15, presso il Chiostro di S. Agostino a Castelfidardo verrà presentato il mio libro The dark side of the schoolautobiografia (a)tipica di un prof.

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