C’erano, una volta, bravi pittori che studiavano nelle botteghe di bravi maestri, e poi, quando si erano affermati, diventavano maestri a loro volta, mettevano su una bottega in proprio e istruivano altri bravi pittori e via dicendo, di bottega in bottega, di generazione in generazione. Finché almeno ci furono amanti appassionati e competenti dell’arte. Ma da un bel giorno il gusto e l’amore per la pittura cominciarono a scemare. I clienti delle botteghe erano sempre più dei danarosi ignoranti, desiderosi più che altro di ornare le loro case moderne con croste e patacche ben confezionate, succubi di un gusto kitsch sempre più generalizzato e imperante, sempre più appassionati di quella che chiamerei ‘mediocrità ornamentale’ fatta di scadenti e vistosi prodotti di un arte replicata in serie, su scala industriale. In particolare gli acquirenti di quadri apparivano sempre più indifferenti alla qualità dei dipinti e sempre più attratti dalle fogge à la page delle cornici. Ne seguì che piano piano padroni e dipendenti delle botteghe furono sempre più spesso abili corniciai e sempre meno bravi pittori. Anzi alla fine l’arte della pittura era così vilipesa che i pochi pittori che rimanevano in servizio in queste botteghe furono adibiti alla mansione di garzoni e di commessi, impiegati a imballare la merce o a disporla e reclamizzarla sulla strada, badando bene, s’intende, a lucidare manualmente e a decantare ad alta voce ai passanti la bellezza e la modernità delle cornici medesime. Le quali, a loro volta, si erano fatte sempre più grandi, ingombranti, e oscuravano con la loro brillantezza e con la virtuosa e moderna varietà dei loro motivi ornamentali l’insignificanza crescente dei dipinti che contenevano. Fu così che l’arte della pittura scomparve, o quasi. Tutt’al più oggi succede che qualche ricco corniciaio padrone della bottega, per attirare il pubblico con trovate folkloristiche, inviti qualche vecchio ultraottuagenario – sopravvissuto alla quasi estinta categoria dei pittori – per fargli tenere un resoconto o un piccolo saggio di come era, in tempi lontani, l’arte ormai scomparsa della pittura. Ma non manca mai d’aggiungere – da astuto mercante – che si tratta di un artigianato, come tanti altri, ormai defunto, giustamente soppiantato dalla moderna ‘corniceria’ industriale.