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Archive for Maggio 2022

È appena uscita presso l’editore Nulladie la mia autobiografia professionale THE DARK SIDE OF THE SCHOOL – Autobiografia (a)tipica di un prof.

Si può già acquistare (anche in versione digitale) presso il sito dell’editore (http://nulladie.com/it/catalogo/554-paolo-mazzocchini-the-dark-side-of-the-school-9788869154645.html ) ma presto sarà disponibile anche altrove.

The dark side of the school è per tre quarti una autobiografia nella quale, da ex insegnante di liceo, narro momenti ed episodi salienti della mia carriera intellettuale e professionale, a partire dagli anni ’70 (quelli in cui sono stato studente liceale e universitario) fino al 2018 (l’anno del mio addio alla cattedra). Questa prima e più corposa parte dell’opera alterna passaggi narrativi con altri più descrittivi, intesi ad illustrare al lettore non addetto ai lavori la realtà multiforme e spesso caotica del nostro sistema scolastico attuale. Nell’ultimo quarto dell’opera sono invece formulate una serie di (anti)tesi (o, se si vuole, di provocazioni) intorno ad alcune problematiche-chiave della scuola liceale e dell’insegnamento superiore di oggi.

L’opera tende a ibridare la forma del racconto autobiografico con quella del saggio e ad avvicendare i toni oggettivi e didascalici con quelli più soggettivi, ironici e dolceamari, ma nell’insieme assume la fisionomia di un pamphlet di precisa analisi e di netta denuncia dei mali e delle contraddizioni che affliggono la scuola italiana.

Il titolo, che – insieme alla copertina – riecheggia il celebre album dei Pink Floyd, allude alla scarsa visibilità e alla difficile comprensione di quei mali per chi non conosca dall’interno e per esperienza diretta il nostro sistema scolastico. Tradotto o parafrasato in italiano suonerebbe: Le realtà invisibili della nostra scuola.

Come recita il sottotitolo, si tratta di una autobiografia tipica ed atipica al tempo stesso. Tipica in quanto la vicenda raccontata è largamente rappresentativa di una intera generazione di insegnanti ormai a fine carriera, protagonisti e testimoni (ma anche vittime) dei cambiamenti epocali (ma spesso anche assurdi, velleitari e scriteriati) che hanno investito la scuola negli ultimi decenni. Atipica, perché ritengo di aver vissuto, come studente e ricercatore prima e come insegnante liceale poi, una parabola professionale piuttosto anomala che mi ha posto nelle condizioni di soffrire più di altri colleghi – e quindi, forse, di comprendere più a fondo e più tempestivamente – la portata spesso deleteria, in primis per i ragazzi, di quei cambiamenti.

Credo utile, per fornire un’idea più concreta del libro, riportarne il sommario:

THE DARK SIDE OF THE SCHOOL – Autobiografia (a)tipica di un prof

Sommario:

– Premessa (ed avvertenza)

– Introduzione: Odi et amo

– Autobiografia (a)tipica di un prof :

1. Le lezioni dei maestri: una impronta indelebile

2. Dagli anni ’80 agli anni ‘90: la continuità spezzata

3. 1995: un cavallo di Troia per espugnare la scuola

4. 1996 e dintorni: il mio quarto d’ora di notorietà

5. A cavallo del nuovo millennio: l’autonomia e la valanga delle ‘riforme’

6. Anni 2000: competenziometri e topodidattiche

7. Anno Domini 2002: fuga per la sconfitta

8. I miei ultimi anni in cattedra: un giapponese nella giungla del nuovo millennio

9. San Prof Martire e il drago dell’Antiscuola

10. La scuola difensiva e la compagnia della griglia

11. Prèsidi di ieri e dirigenti di oggi

12. Rito e sacrificio: “questa gita s’ha (assolutamente) da fare”

13. “Adesso c’è Internet”: vita, agonia e morte di una biblioteca scolastica

14. Una commedi(ol)a tutta italiana: commissario esterno alla maturità

15. All’alba della scuola ‘allievocentrica’

16. La fatica di insegnare e il mito del prof trascinatore

17. Il sugo della mia storia: il mio ultimo giorno di scuola

 Appendice: Trentatré (anti)tesi sulla scuola

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È appena uscito nella rivista culturale online Limina un mio articolo leopardiano che prende tuttavia le mosse da un passo di Charlotte Brontë. I due autori, a breve distanza di tempo l’uno dall’altra, arrivano autonomamente alla medesima intuizione: la bellezza (intesa in senso prettamente materialistico/estetico) può salvare chi la possiede perché, per l’illusione che quel fascino esteriore corrisponda a grandi qualità interiori, essa ispira istintivamente in chi la osserva favore e benevolenza. Nonostante questo indubbio punto di tangenza tra i due autori, la riflessione di Leopardi sul tema appare, rispetto a quella della Brontë, più ampia e articolata, oltre che (per vari aspetti) di notevole attualità: http://www.liminarivista.it/comma-22/la-bellezza-che-si-salva-bronte-e-leopardi-tra-illusione-e-realta/

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L’asino è sempre quello

del tempo di Esopo. Non quello

che raglia. Ma quello che insiste a ragliare

anche quando dovrebbe tacere. Pure il leone

è sempre lo stesso animale: mangia il debole

minaccia l’incerto, ma risparmia sempre il suo eguale.

La iena invece, rispetto al passato, figlia molto di più.

Veste giacca e cravatta. Si dà molto

contegno. Per non farsi notare

ride

ma con qualche ritegno.

Al bambino

manco il molto basta.

Al vecchio

pure il poco avanza.

“Un giorno potrei anche diventare

stupido. Ma mai mi piegherò

a far finta di esserlo”

Guai a colui che grida

ciò che tutti gli altri tacciono

L’eroe sopravvissuto

all’impresa di un giorno

dovrà fare l’eroe

fino all’ultimo giorno.

A sentire in tv tanti soloni

spararsi addosso missili di opinioni

fatichi a credere alla salvezza del mondo.

Un mare irrequieto di ciarle carezza

e sbatacchia il pensiero, scechera

con destrezza il falso col vero:

diamanti di dubbio

mischiati a monnezza

di troppe fregnacce

grattate dal fondo.

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